Brevetti: 104 applausi alla Bonadies!

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L’emozione e l’orgoglio, nella vita come nello sport, si possono considerare due tratti della stessa strada che difficilmente si intersecano ma quasi sempre sono l’uno complementare all’altro.

Nel senso che spesso e volentieri dove finisce la prima (l’emozione per ciò che si sta facendo) comincia il secondo (l’orgoglio per ciò che si è appena riusciti a fare). A congiungere questi due tratti di strada ci pensa un ideale incrocio che potremmo simbolicamente definire risultato. Ecco, proseguendo nella metafora, questo risultato per 104 ragazzi frequentanti alla piscina Bonadies i corsi di nuoto giovanili pomeridiani della Libertas Rivoli si chiama brevetto. Molto più che un pezzo di carta o una medaglia, piuttosto il sospirato riconoscimento di quanto mesi e mesi di apprendimento, effettuato sotto gli attenti occhi dello staff della Scuola Nuoto Federale operante nell’impianto di piazza Togliatti 1, sono stati in grado di produrre. Insomma, una preziosa verifica dei frutti ottenuti dalla pianificazione didattica attuata, utile anche a individuare le migliorie e gli aggiornamenti eventualmente necessari per progredire ulteriormente.

Un appuntamento, quello dei brevetti (riconosciuti e accreditati dalla Federazione Italiana Nuoto), che per gli allievi della Libertas Rivoli è ormai diventato una piacevole costante e che nel 2017 si è sviluppato nelle giornate del 9, 11, 15 e 18 maggio quando la commissione esaminatrice, presieduta da Fulvio Martinetti e composta dal commissario FIN Enrica Lanza e dai commissari interni Mattia Calabrese, Marco Fiori, Sara Maritano, M. Cristina Martinetti, Alberto Zattoni, Diego Patrito e Vinicio Destratis, ha complessivamente assegnato ben 104 brevetti. L’evento ha coinvolto una fascia di età così ampia (dai 6 ai 21 anni) da proporre una gamma di valori tecnici estremamente composita. Si è così passati dalle prime, timide bracciate dei principianti alle vasche inanellate a ritmi già ragguardevoli da chi si trova ormai alle soglie dell’agonismo. Il tutto, senza mai perder di vista i valori umani e promozionali che l’insegnamento d’uno sport consente. A questo riguardo, è opportuno e importante sottolineare ad esempio che a chi ha almeno 14 anni viene consegnato oltre al brevetto l’attestato di abilità nel nuoto per salvamento che, al raggiungimento dei 16 anni di età, permette di accedere al Corso di formazione abbreviato per il conseguimento della qualifica di Brevetto di Assistente bagnanti, col beneficio della riduzione del monte ore tecnico-pratiche necessarie (da 40 a 26).

Scendendo nello specifico, i brevetti previsti sono 6, in ordine crescente di livello e conseguente difficoltà. Il primo brevetto, preso quest’anno da 48 allievi, prevede essenzialmente prove di acquaticità e controllo motorio ma anche già forme di propulsione e l’entrata in acqua. Il secondo, assegnato a 31 ragazzi, introduce le prime nuotate complete, sui 25 metri, sia a stile libero sia a dorso. Il terzo, conseguito da 14 partecipanti, porta a 50 i metri da nuotare a stile libero e a dorso e aggiunge un terzo stile, la rana, sulla distanza dei 25 metri. Il quarto, raggiunto da 5 concorrenti, contempla anche il delfino (25 metri), mantiene i 50 dorso, “allunga” la rana da 25 a 50 metri e lo stile libero dai 50 ai 100. Con il quinto, attribuito a 4 giovani promesse, saliamo nei piani alti: 200 sl, 100 dorso, 100 rana e 50 delfino. Infine la vetta, l’agognato sesto brevetto, che nel 2017 ha premiato gli sforzi di due aspiranti stelle del panorama natatorio, capaci di percorrere nei tempi previsti i 400 sl, i 200 misti, i 200 rana, i 200 dorso e i 100 delfino. Insomma, quantità ma anche qualità e ricerca degli opportuni equilibri stilistici: dal terzo al sesto brevetto, infatti, oltre alle varie nuotate complete i partecipanti devono affrontare e superare delle prove complementari per gli avanzamenti coordinati con gli arti superiori.

Il tutto, come detto, nel segno dell’emozione e dell’orgoglio: un binomio vincente anche in acqua.